Che cos’è il
Bisogno Educativo Speciale?
Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta qualsiasi difficoltà
evolutiva di funzionamento in ambito educativo e/o di apprendimento che
necessita di educazione speciale individualizzata finalizzata all’inclusione.
Chi sono i Bes?
Sono
tutti quegli alunni che hanno bisogno di una speciale
attenzione nel loro percorso scolastico, ma che non avendo una certificazione
di disabilità né di DSA, le due condizioni riconosciute dalla legge (la storica
104/92 e la recente 170/2010), fino ad oggi non potevano avere un piano
didattico personalizzato, con obiettivi, strumenti e valutazioni pensati ad hoc
per loro.
Nell’etichetta BES vengono inclusi, quindi,
oltre agli alunni con disabilità e disturbi evolutivi specifici, anche tutti
quei bambini non certificati che hanno bisogni educativi che richiedono
risposte personalizzate a causa di svantaggi socio-economici, culturali e-o
linguistici, emotivi etc.
Cosa dice la
normativa?
La Direttiva MIUR del 27 Dicembre 2012 “Strumenti
di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione
scolastica” precisa il
significato: “Ogni alunno, in continuità o per determinati periodi, può
manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici,
fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è
necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.” E ancora:
“L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile
esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che
presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni:
svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o
disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della
cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.
Come e chi deve individuare un alunno con BES?
In base ad una diagnosi
In questo caso la decisione è presa dal Consiglio
di Classe partendo dalle informazioni fornite dalla famiglia attraverso una diagnosi
o altra documentazione clinica.
Senza diagnosi
In questo caso la scuola si attiva autonomamente,
con decisione del Consiglio di Classe partendo dai bisogni educativi emersi e
dalla necessità di formalizzare un Percorso personalizzato. La famiglia deve
essere ovviamente informata e coinvolta.
Quali sono i diritti degli alunni con BES?
Tutti gli alunni con BES hanno il diritto di avere
accesso a una didattica individualizzata e personalizzata. Le strategie, le
indicazioni operative, l’impostazione delle attività di lavoro, i criteri di
valutazione degli apprendimenti e i criteri minimi attesi, trovano attuazione
all’interno del PDP – Piano Didattico Personalizzato
dell’alunno.
La scuola deve
o può stendere il PDP?
In tutti quei casi in cui è presente una diagnosi o
altra documentazione clinica la scuola è obbligata e quindi DEVE redigere il PDP. In tutti gli altri casi PUO’
farlo.
Attenzione!
La
Direttiva del 27 dicembre 2012 estende a tutti gli studenti in difficoltà il
diritto alla personalizzazione dell’apprendimento ma è necessario conoscere al
meglio la normativa per evitare di medicalizzare dei
semplici problemi educativi e di etichettare delle normali differenze
individuali.
Dott.ssa Suhail Zonza
Psicologa Psicoterapeuta
Nessun commento:
Posta un commento