Il
17 novembre scorso si è tenuta in contemporanea in 12 diverse regioni Italiane
la seconda edizione degli Stati Generali della Pediatria, una giornata
organizzata dalla Società Italiana di Pediatria, in occasione della Giornata
Mondiale del Bambino e dell’Adolescente, per una consultazione sul tema “Nutrizione
e salute dal bambino all’adulto”. L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di
riunire esperti, genitori, studenti, imprenditori dell’industria alimentare e
istituzioni per individuare possibili percorsi strategici e promuovere l’adozione
di stili di vita salutari e di corrette abitudini alimentari sin dalle
primissime età della vita, prevenendo così anche lo sviluppo di malattie
invalidanti da adulti, quali il diabete, l’ipertensione, malattie cardiovascolari,
allergie, osteoporosi.
È
infatti ormai diffusa tra gli scienziati la convinzione che molti dei disturbi
metabolici che sorgono in età adulta siano in realtà prevenibili modificando le
abitudini alimentari dei bambini e addirittura delle donne in gravidanza. Ecco
perché è così importante cominciare a prendere provvedimenti fin dalla
nutrizione pre- e post-natale e dall’alimentazione del bambino in età
pre-scolare, proprio in quel periodo in cui il bambino comincia a sviluppare “l’impronta
digitale” del proprio metabolismo.
Quali sono i fattori di rischio
dell’obesità infantile?
È
uno studio finanziato dalla Comunità Europea e svolto da 40 centri di Ricerca,
di cui 5 italiani, di 16 Paesi europei (EARNEST 2005-2010) a rispondere a
questa domanda, individuando 5 fattori di rischio: fumo e uso di sostanze
tossiche per il feto in gravidanza; limitazioni all’allattamento materno;
eccesso proteico ed esagerata introduzione di zuccheri nelle prime età della
vita. Inoltre è anche importante ricordare che l’alimentazione della madre
durante la gravidanza può incidere notevolmente, in quanto eccessi o carenze
nutrizionali della madre, così come alterazioni metaboliche quali obesità,
diabete o ipertensione aumentano il rischio per il nascituro di sviluppare
obesità durante l’accrescimento.
Come prevenire l’obesità?
Uno
dei risultati di questa giornata è stata la stipula di una lista di regole da
seguire per evitare che un cattivo stile di vita o altri fattori di rischio
possano portare i bambini all’obesità. Tutte azioni di prevenzione da
intraprendere fin dai primi mesi di vita:
- Innanzitutto l’aspetto più importante inizia dall’allattamento al seno che dovrebbe durare almeno 6 mesi. Dopo di che si può iniziare lo svezzamento con una alimentazione mista, stando attenti ad evitare l’eccesso di proteine per tutti i primi due anni di vita.
- In secondo luogo, molto importante è controllare che l’accrescimento avvenga in maniera regolare tramite visite specialistiche periodiche e favorire un buon ciclo sonno-veglia, garantendo che il bambino dorma intorno alle 14-16 ore nell’arco della giornata nel caso del lattante; 12-14 ore per i bambini da 1 a 3 anni; 11-12 ore nell’infanzia e 9-10 durante l’adolescenza.
- Il terzo punto fondamentale è quello di evitare l’abuso di televisione e computer, introducendo dei limiti ben precisi: no alla televisione prima dei 2 anni e al massimo 2 ore al giorno per età superiori, evitando completamente l’utilizzo durante i pasti e in camera da letto.
- Infine, dai 5 anni in poi iniziare ad abituare il bambino a vivere una vita attiva, quindi camminare il più possibile per esempio andando a scuola a piedi, oppure parcheggiando più lontano, oppure scendendo una fermata prima dall’autobus, e far svolgere una regolare attività fisica per 60 minuti al giorno.
Biologa nutrizionista
Elicriso Psicologia e Riabilitazione
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