mercoledì 2 maggio 2012

Il tatto e il Contatto, Sviluppo e Legame



Il tatto è il nostro collegamento con il mondo. Noi possiamo vedere, ascoltare, pensare a qualcosa, ma è attraverso il tatto che questo qualcosa entra a far parte della nostra esperienza. La percezione del tatto e quella del movimento sono le prime a svilupparsi quando il feto nuota nel grembo materno. Prima dell’ottava settimana sebbene l’embrione sia più piccolo di un centimetro, la sensibilità della sua pelle è già molto sviluppata. I primi recettori sensoriali sono le membrane cellulari stesse che registrano il flusso del liquido che le attraversa e la pressione sulle loro pareti data dal movimento spontaneo della bambina/o che si gira e fluttua; in seguito l’ambiente in cui il feto è accolto si farà sempre più piccolo e le delicate carezze dell’utero materno si faranno sempre più forti fino a trasformarsi in quelle contrazioni che lo spingeranno fornendo una forte stimolazione alla pelle e al suo organismo.
La natura comincia il massaggio sul bambino ancor prima che lui nasca!
I neonati sono abituati alla stimolazione tattile data dal movimento all’interno del grembo materno ed è importante che dopo la nascita questa esperienza continui e si ripristino i ritmi organici che lui riconosce. In due gruppi di studi sono state comparate alcune madri: al primo gruppo era stato chiesto di tenere in braccio i propri bambini in un marsupio più a lungo rispetto alla durata delle poppate o dei pianti; al secondo appartenevano madri che invece tenevano in braccio i neonati normalmente. Dopo sei settimane i bambini che avevano ricevuto un contatto “extra” piangevano per la metà del tempo rispetto agli altri. La pelle è l’involucro esterno del sistema nervoso registra vibrazioni, pressione e temperatura, è la prima linea di difesa quando c’è fastidio e la prima linea di legame quando registra il piacere. Per il neonato è rassicurante riascoltare la vibrazione del battito cardiaco della madre e la temperatura del suo corpo che lo avvolge in un abbraccio. Il tocco di un genitore, la sua vicinanza attraverso l’esperienza sensoriale e l’interazione nutrono il legame affettivo. In un ambiente caldo e amorevole i neonati apprendono in modo naturale ed estrapolano tutte le informazioni di cui hanno bisogno. La sicurezza di base offerta da un buon legame genitore-figlio permette al bambino di proiettarsi verso il proprio mondo e di evolversi verso le sue piene potenzialità.

Roberta Bassani
Danza Terapeuta Esperta Massaggio infantile
Elicriso Psicologia e Riabilitazione

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