Di cosa parliamo?
Parliamo di un fenomeno
silenzioso, ma preoccupante, che riguarda molti minori nel nostro paese, vale a
dire l’insuccesso scolastico e che,
al contrario di quanto si pensi, ha a che fare molto poco con l’equipe multidisciplinare
che si occupa di disturbi di sviluppo e psicopatologici, ma molto con famiglia,
scuola, istituzioni sociali.
Cos’è
l’insuccesso scolastico?
Si tratta di uno spettro di
situazioni che vanno dallo scarso impegno/motivazione scolastica con
inevitabile ricaduta sulle prestazioni accademiche, che risultano ridotte o
francamente inadeguate rispetto alla classe frequentata, fino alla bocciatura o
all’abbandono scolastico.
Quali sono i numeri che descrivono l’insuccesso
scolastico?
Ne esistono
diversi, quelli più chiari riguardano lo spettro estremo cioè la fetta di dispersione
scolastica, vale a dire la somma di bocciati e abbandoni scolastici.
L’ultima rilevazione sulla dispersione effettuata dal ministero, risale
all’anno scolastico 2004/2005 e si contavano 2,9 “dispersi” su cento alunni
alle scuole medie e 12,9 “dispersi”, sempre su cento, alla scuola superiore.
Nel 2011 la dispersione scolastica si è addirittura incrementata, perché si sono aggiunti gli
“abbandoni senza lasciare traccia” - 0,2
per cento alla scuola media e 0,9 al superiore - la dispersione in generale è salita al 5,5 per
cento alla media e al 14,9 al superiore per un totale di 434 mila
studenti. Le percentuali medie di abbandoni sono comunque man mano diminuite
dal 36,8 per cento calcolato per l'anno scolastico 1999/2000 fino al 31,7
dell’ultimo anno scolastico.
L’insuccesso da
che cosa dipende?
Ci sono diverse condizioni che possono spiegare o solo
associarsi più frequentemente all’insuccesso scolastico e sono di tipo sociale, culturale e/o mediche.
Tra le cause
sociali e culturali vanno annoverate differenze in età evolutiva del potenziale
accademico/cognitivo, del territorio, delle difficoltà d’integrazione, di sostenibilità
economica e/o complessità dei nuclei familiari/delle relazioni interpersonali,
soprattutto in alcune fasce di età.
La scuola, così come
altre istituzioni preposte ad educare, spesso
non favorisce un’identificazione corretta dei bambini precoci, e non
promuove stili educativi personalizzati e non discriminanti, anche per bambini particolarmente
talentuosi.
Ci sono dati importanti che
riguardano la riuscita scolastica degli alunni stranieri: la forbice di
insuccesso scolastico fra studenti italiani e quelli con altra cittadinanza,
nella scuola primaria si è attestata al -1,2%; cresce invece il divario nelle
scuole secondarie: dal -13,1% del 2002/03 si è giunti al -15,8% del 2008/09.
Inoltre il 41% degli alunni stranieri si iscrive negli istituti professionali e
il 39% in quelli tecnici.
I valori più bassi della dispersione nelle scuole medie
statali si registrano al Nord (0,09%), mentre quelli più elevati si evidenziano
nelle Isole (0,67%) e al Sud (0,55). La dispersione risulta più pesante negli
istituti professionali (8,7%) e negli istituti d'arte (6%).
Il disagio giovanile è un fenomeno in
crescita, le cui cause sono molteplici, in parte legate ai nuovi modelli di
società, di relazioni interpersonali, di forme familiari e sembra incidere in
molti abbandoni in scuole medie e superiori, che risultano maggiori in tutte le
realtà-paese svantaggiate dal punto di vista sociale che economico.
Rispetto alle condizioni
mediche annoveriamo soprattutto patologie neuropsichiatriche di vario tipo,
quali: psicopatologie, disturbi di sviluppo, disturbi del comportamento.
Le patologie dello
sviluppo responsabili di insuccesso sono: ritardo mentale, disturbo
generalizzato dello sviluppo, DSA, ADHD, disturbo della coordinazione motoria
(DCM).
Tra le psicopatologie:
disturbo ansioso, depressione, psicosi, disturbo borderline di personalità.
Tra i disturbi del comportamento: disturbo della condotta, disturbo
antisociale.
È importante valutare in
qualsiasi disturbo neuropsichiatrico l'impatto psicologico ed emotivo che l'arrivo
di una diagnosi di questo tipo può provocare in ciascuna famiglia e alunno.
Le convinzioni che lo
studente e la famiglia hanno sull'intelligenza/capacità accademiche e adattive,
sulla fiducia di sé, gli obiettivi dell'apprendimento (padronanza o prestazione)
e le attribuzioni del proprio successo o insuccesso formano gli aspetti
emotivo-motivazionali dell'apprendimento e sono importanti componenti in grado
di stimolare e sostenere gli sforzi necessari per affrontare strategicamente lo
studio o viceversa determinare un insuccesso scolastico.
Chi si occupa di insuccesso
scolastico?
Si può comprendere che l’equipe multidisciplinare
interviene solo in minima parte nell’affrontare l’insuccesso scolastico e per specifiche
patologie neuropsichiatriche, pertanto non è corretto semplificare il problema
dell’insuccesso con una patologia.
Gran parte dell’analisi del
problema insuccesso può e deve essere fatto da famiglia, scuola, istituzioni territoriali con valenza
socio-educativa.
Che si può fare a
scuola?
Per la scuola va tenuto presente che per ogni alunno,
tanto più se con insuccesso scolastico, bisognerebbe partire da un corretto
profilo di chi apprende, che tenga conto di concetti come capacità-performance, deficit, relazioni di influenza, adattamento e
che permetta di individuare un percorso di apprendimento
senza errori che, possa potenziare o "ricostruire" le
capacità emotivo-motivazionali dell’alunno, che non sono mai scontate, evitare
un’impotenza appresa, favorendo meccanismi di autoregolazione, integrazione,
autostima, che riducono la percezione di disagio rispetto all’insuccesso e
permettono un percorso accademico efficace e soprattutto gratificante.
Dott.ssa Alessandra Corcelli
Medico Chirurgo
Specialista in Neuropsichiatria Infantile
Elicriso Psicologia e Riabilitazione
Elicriso Psicologia e Riabilitazione
Nessun commento:
Posta un commento